Approfondimenti
La legge per il governo del territorio della Regione Lombardia: il Sistema Informativo Territoriale integrato
La "Legge per il Governo del Territorio" (l.r. 12/05) oltre ad innovare profondamente il processo di pianificazione territoriale basandosi sui principi della sussidiarietà, responsabilità, compartecipazione e trasparenza, consolida l'idea che l'efficacia dell'azione di governo, ai vari livelli istituzionali, dipenda in buona misura da una approfondita conoscenza dei fenomeni territoriali e dalla qualità delle informazioni a disposizione, nonché dalla possibilità di partecipazione diretta ai processi decisionali da parte delle diverse istituzioni e dei cittadini.
Individua quindi nel Sistema Informativo Territoriale (SIT) lo strumento attraverso il quale "...la Regione, in coordinamento con gli enti locali, cura la realizzazione del Sistema Informativo Territoriale integrato, al fine di disporre di elementi conoscitivi necessari alla definizione delle scelte di programmazione generale e settoriale, di pianificazione del territorio e all'attività progettuale" (art. 3).
In questa prospettiva l'informazione territoriale diviene quindi fondamentale, sia perché consente decisioni più informate in vari ambiti, sia perché ad una sua disponibilità è collegata la possibilità di valutare l'impatto e l'efficacia delle politiche attuate nonché di sviluppare numerosi servizi a valore aggiunto.
La legge affida alla Regione l'importante compito di promuovere e coordinare lo sviluppo di un sistema informativo al quale necessariamente dovranno collaborare tutti i soggetti che partecipano al processo di pianificazione ed alla progettazione di interventi sul territorio.
I sistemi informativi territoriali consentono di associare alle basi geografiche di riferimento (cartografie, ortofoto aeree, immagini satellitari...) dati di varia natura (socio-economici, statistici, catastali, ambientali, reti tecnologiche...) costituendo così un utilissimo strumento a supporto del governo del territorio.
Per dato territoriale, secondo la definizione data dal Codice dell'Amministrazione Digitale (Decreto lgs. 82/2005 e successive modifiche e integrazioni), si intende "qualunque informazione geograficamente localizzata". E' interessante sottolineare che il valore di queste informazioni, raccolte ed utilizzate per lo più dalle pubbliche amministrazioni, supera di gran lunga gli investimenti in hardware e software necessari per la gestione delle stesse. Inoltre, questi dati sono alla base di numerose applicazioni e servizi richiesti alle pubbliche amministrazioni da cittadini e imprese e costituiscono una risorsa che può contribuire sia allo sviluppo sociale ed economico della Regione che a creare le condizioni per una maggiore competitività della stessa.
I soggetti responsabili dei singoli contenuti informativi del SIT integrato sono gli stessi soggetti responsabili degli strumenti di pianificazione: i comuni per i piani di governo del territorio (PGT), le Province per i piani territoriali di coordinamento provinciale (PTCP), gli enti gestori dei Parchi per i piani territoriali di coordinamento dei Parchi, la Regione per il piano territoriale regionale (PTR). I diversi enti hanno sia la funzione di produttori di informazioni che la funzione di utenti del patrimonio informativo del sistema.
Per collaborare alla costruzione del SIT integrato in materia di pianificazione territoriale, ogni ente coinvolto nel processo pianificatorio potrà sviluppare e gestire in piena autonomia, nel rispetto di standard che garantiscano la massima interoperabilità, il proprio sistema informativo territoriale, e conferire alla Regione le informazioni di interesse comune, strutturate secondo modalità omogenee e condivise.
Per le finalità di cui sopra Regione Lombardia ha definito alcuni atti di indirizzo a cui si rimanda per gli approfondimenti ed i dettagli operativi.
Verso l'Infrastruttura per l'Informazione Territoriale: contesto normativo
Nel dare attuazione a quanto previsto dalla legge regionale per il governo del territorio si è tenuto conto naturalmente del contesto normativo che, a livello europeo e nazionale, governa lo sviluppo dell'informazione territoriale.
A livello nazionale l'Intesa Stato-Regioni-Enti locali sui sistemi informativi geografici (1996) ed il successivo Accordo Integrativo sul Sistema Cartografico di Riferimento (2000) hanno permesso di avviare la definizione di specifiche tecniche comuni per la realizzazione di database geografici di interesse generale e per la creazione dei sistemi informativi geografici delle pubbliche amministrazioni a scala nazionale, regionale e locale. Il coordinamento delle diverse azioni previste dall'Intesa è stato garantito dal Comitato Tecnico di Coordinamento (CTC), costituito da rappresentanti degli organi cartografici dello Stato, del Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione (CNIPA), delle Regioni e Province Autonome e di ANCI, UPI, UNCEM e Confservizi.
Successivamente, l'entrata in vigore del Codice per l'Amministrazione Digitale ha previsto l'istituzione del "Comitato tecnico nazionale per il coordinamento informatico dei dati territoriali", costituito in buona parte dai medesimi soggetti impegnati nel CTC dell'Intesa. Il Comitato, investito del compito di proporre la normativa, le regole tecniche e gli standard di riferimento in materia di formazione, gestione, diffusione, interscambiabilità ed utilizzazione dei dati geografici informatici, ha sviluppato e valorizzato il lavoro dell'Intesa.
A livello europeo si è scelto di intervenire per evitare di raccogliere più volte le stesse informazioni e per promuovere l'armonizzazione, la diffusione e un uso più ampio dei dati. Per raggiungere questo obiettivo è stato individuato lo strumento dell'Infrastruttura per l'Informazione Territoriale (SDI - Spatial Data Infrastructure) intesa come "...le tecnologie, le politiche, gli standards, le risorse umane necessari per l'acquisizione, l'elaborazione, la memorizzazione, la distribuzione e il miglior utilizzo dei dati geografici". Traspare l'importanza non solo degli aspetti tecnologici, ma anche della formulazione di accordi tra tutti i soggetti (pubblici e privati) interessati alla condivisione dei dati, in modo che l'accesso e l'utilizzo dell'informazione possa essere massimizzato a beneficio di tutti.
Il testo finale della direttiva INSPIRE, approvato dal Parlamento Europeo nel gennaio 2007, pone le basi per la nascita di questa infrastruttura.
Naturalmente nell'ambito di una IIT non tutte le categorie di dati dovranno essere armonizzate allo stesso modo, né sarà necessario integrarle nell'infrastruttura alla stessa velocità. L'IIT complessivamente non richiederà di avviare nuovi programmi di raccolta dati, ma piuttosto di ottimizzare l'utilizzo dei dati già disponibili, documentandone le caratteristiche, realizzando servizi che li rendano più accessibili ed interoperabili ed intervenendo sugli ostacoli che ne limitano l'uso.
Anche Regione Lombardia, con il supporto tecnico di Lombardia Informatica S.p.A., ha avviato lo sviluppo di una I.I.T.. I princìpi che guidano questa iniziativa si ispirano alla direttiva europea, in particolar modo per quanto concerne l'indicazione che "i dati devono essere raccolti una sola volta e mantenuti al livello ove ciò può essere fatto nel modo più efficace" e che è necessario un coinvolgimento attivo di tutte le parti interessate nella definizione delle linee guida e dei criteri per l'armonizzazione dei dati. L'azione intrapresa ha determinato una riprogettazione dell'architettura tecnologica di base del SIT regionale, coerentemente con quanto previsto dalle linee guida per lo sviluppo del sistema informativo regionale, ed il coinvolgimento di numerosi soggetti, attraverso la stipula di specifici accordi di partecipazione alla IIT.
Il SIT Integrato previsto dalla l.r. 12/2005 costituisce naturalmente una componente della IIT regionale precedentemente descritta.